Che cosa vuol dire displasia?

Dispalsia vuol dire letteralmente "alterato sviluppo". Infatti le cellule displastiche sono cellule trasformate, sono cellule diverse da quelle normali ma si comportano anche come cellule ribelli, che non ubbidiscono più alle regole che disciplinano le cellule epiteliali normali, che normalmente rivestono la superficie del collo dell'utero. Le cellule displastiche, per esempio, non hanno più l'inibizione da contatto con le altre cellule, pertanto tendono a moltiplicarsi senza limiti anche a costo di sovrapporsi una sull'altra (es. formazioni condilomatose), sono anche cellule che si moltiplicano velocemente, che inducono la formazione di nuovi vasi capillari, necessari per il loro nutrimento, sono anche cellule che si trasformano per esempio quando mettono intorno alla loro membrana cellulare uno strato di cheratina che le rende più resistenti (cheratosi displastica). 

La cheratina che è di colore bianco trasparente-perlaceo, reagisce all'acido acetico accentuando l'intensità del colore bianco (ecco perché spesso la displasia in colposcopia appare come un area bianca). 

Quando le cellule dispastiche raggiungono un elevato tasso di mitosi (moltiplicazione cellulare), l'accrescimento, non potendo avvenire più in senso orizzontale, avviene in senso verticale. ne deriva che le cellule si ammassano l'una sull'altra formando delle piccole piramidi (che appaiono in colposcopia come un area bianca micropapillare o come microcondilomi).

Quando la displasia diventa grave le cellule diventano più aggressive e aumentano la loro capacità di infiltrasi, tendendo a superare la membrana basale che separa il tessuti epititeliali da quelli connettivali (stoma).

Esistono due gradi di displasia: LSIL (Lesione Intraepiteliale Squamosa di Basso Grado) e HSIL (Lesione Intraepiteliale Squamosa di Alto Grado) (Classificazione Bethesda System 2001 - 2002).

Ed è proprio il superamento della membrana basale che costituisce il sottile limite tra displasia grave e cancro.

Le cellule cancerose sono trasformate al massimo grado: la loro struttura è ridotta oramai all'essenziale (solo ciò che serve per moltiplicarsi rapidamente ed invadere i tessuti adiacenti). 

Queste cellule alla fine acquisiscono anche la capacità di impiantarsi su altri tessuti appartenenti ad altri organi o distretti, generando le cosiddette: metastasi.

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