Non basta effettuare soltanto il Pap Test?
Il Pap Test messo a punto da George Papanicolau nel 1941, per la lotta al cancro del collo uterino, è un'analisi basata sulla morfologia cellulare. Questa può dare una percentuale di falsi negativi del 20-25%, un 40-45% di falsi positivi ed infine una certa percentuale di risultati cosiddetti "ambigui" (ASCUS, AGUS ecc.)
Il falso positivo (il cosiddetto "falso allarme"), produce non poche apprensioni nella paziente fin quando, con ulteriori esami, il dubbio si chiarisce.
Il falso negativo è l'evento più temibile, perché da esso si genera una falsa sicurezza che porta inevitabilmente a far passare del tempo prezioso (e nel frattempo la neoplasia si sviluppa passando di grado).
Il risultato ambiguo non sempre viene correttamente interpretato: l'errore più comune è quello di far ripetere il Pap Test, dopo una qualsiasi terapia antinfiammatoria (in questo modo si perderà ancora tempo prezioso). Ricordiamo che di fronte ad un risultato ASCUS o AGUS del Pap Test occorre subito passare ad esami di II livello quali la Tipizzazione e La Colposcopia.
La Tipizzazione per L'HPV aiuta a chiarire referti citologici ambigui ed identifica infezioni persistenti. Il Tipizzazione per l'HPV è più sensibile nel determinare la presenza della malattia rispetto al solo Pap test.
È chiaro che se il nostro obbiettivo ultimo è l'azzeramento del Ca del Collo uterino (come è già avvenuto in alcuni paesi del Nord Europa) bisognerà necessariamente affiancare al Pap Test anche la Tipizzazione per l'HPV.